La consultazione delle rendite catastali riguarda gli immobili e interessa tutti i beni in grado di produrre redditi indicativi per il calcolo fiscale. Il valore viene definito in base al Comune in cui è ubicato l’immobile, alla zona censuaria, alla categoria e alla classe (posizione, servizi e rifiniture) che lo definiscono, oltre che alla consistenza. E’ da ricordare che il dato inerente la consistenza si basa sui metri quadrati per immobili di categoria C (negozi e rimesse) e sul numero di vani catastali per immobili di categoria A (abitazioni e uffici).
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I parametri che determinano la rendita catastale dell’immobile sono sostanzialmente due: il volume e il valore di estimo. Il valore di estimo, le cui tariffe sono consultabili sulla Gazzetta Ufficiale, dipende dalla zona in cui è ubicato il bene. In alcuni casi, però, la rendita catastale può anche essere presunta: con questa accezione si intende che il valore è attribuito in maniera provvisoria nei casi in cui gli immobili non sono stati censiti o lo sono stati in maniera parziale e per i fabbricati in cui i lavori di ristrutturazione hanno modificato la consistenza e la destinazione d’uso. In questo modo può essere desunta la fiscalità dovuta.
La consultazione delle rendite catastali permettono di conoscere il valore che l’Agenzia delle Entrate attribuisce all’immobile e sulla base di questo valore sono conteggiate varie imposte tra cui quella di registro, l’imposta sui redditi e l’IMU. Per quanto riguarda, ad esempio, l’IMU è necessario utilizzare la rendita al 1 gennaio rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda della categoria catastale. Da questo calcolo si ottiene la base imponibile.
Ma sono anche altri i casi in cui è indispensabile la consultazione delle rendite catastali dell’immobile. Per determinare, infatti, l’imposta
di successione è necessario il calcolo della rendita catastale sia nel caso di successione legittima che di successione testamentaria. Inoltre il calcolo della rendita catastale dell’immobile viene utilizzato anche per quanto concerne la tassazione per l’acquisto o la vendita dell’immobile stesso.
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I dati presenti al catasto, però, possono non essere aggiornati per diversi motivi tra cui la rivalutazione di una zona diventata, nel tempo, di pregio e i cui valori, di conseguenza, si discostano in maniera significativa da quelli di mercato. Lo stesso avviene per gli immobili che sono stati ampliati. Poiché le imposte sono corrisposte secondo il valore del bene l’Erario, in caso di sotto valutazione, incasserebbe cifre significativamente inferiori a quelle dovute: per non incorrere in sanzioni a seguito di accertamenti è necessario richiedere una rendita catastale rivalutata.
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