Le criticità della figura del “dipendente-amministratore”
Il caso, particolarmente diffuso nelle società di capitali di piccole e medie dimensioni, dell’amministratore che sia anche lavoratore subordinato dell’impresa gestione è caratterizzato da alcuni dubbi interpretativi. La Corte di Cassazione tende ad escludere la legittimità del cumulo nell’ipotesi dell’amministratore unico, invece, ammesso con riferimento al dipendente nominato amministratore delegato ovvero presidente dell’organo collegiale, qualora sia comunque sottoposto al potere di controllo del consiglio di amministrazione, e non disponga di autonomi poteri per la gestione straordinaria. L’Inps ritiene, tuttavia, che, rispetto a queste tre posizioni, debba essere, in ogni caso, disconosciuto il rapporto di lavoro subordinato e, conseguentemente, il trattamento pensionistico: è fatta salva, in ogni caso, la restituzione dei contributi versati a tale titolo, oltre agli interessi. La criticità del cumulo e il rischio di disconoscimento fiscale dei relativi costi potrebbero, tuttavia, essere evitati conferendo l’incarico di amministratore ad una società, che consente altresì di conseguire alcuni significativi benefici tributari.
Dott. Guido Pucci
Dottore Commercialista – Revisore Legale
Tel. 0572/913773 – pec: guido.pucci@legalmail.it
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